Complessivamente, la mole dei documenti che indicano lo scopritore dell’America nativo di Cogoleto, è assai significativa. Si tratta di manoscritti molto importanti conservati in vari archivi nazionali ed esteri.
Parte di questa documentazione si trova nell’Archivio di Stato di Genova.
Si tratta di diversi atti notarili rogati tra il XV ed il XVI secolo. Questa documentazione era stata oggetto di studio da parte di Felice Isnardi, attento studioso della materia. Recentemente questi documenti, sono stati analizzati nei minimi dettagli e pubblicati nell’opera: SVELATI I SEGRETI DI CRISTOFORO COLOMBO… .
Tutti i documenti esaminati, pur essendo stati rogati a distanza di tempo l’uno dall’altro, e per motivi diversi, ribadiscono il medesimo concetto e cioè che la scoperta era stata fatta da Cristoforo Colombo di Cogoleto.
Il primo di questi documenti è un atto di procura nel quale. Bartolomeo Colombo del fu Domenico di Cogoleto nomina il proprio fratello Cristoforo, assente in quel momento, da Cogoleto.
IL DOCUMENTO E’ DI PROPRIETA’ DELL’ARCHIVIO DI STATO DI GENOVA – RILASCIATA AUTORIZZAZIONE ALLA PUBBLICAZIONE IN DATA 05.06.2012 n.13/12.
Ciò conferma che i dati contenuti nella copia del testamento di Domenico conservato nel Comune di Cogoleto, sono veritieri e cioè che Domenico, Bartolomeo e Cristoforo sono realmente esistiti e che Cristoforo è già assente dal borgo natio, in quanto navigante, dall’anno 1452.
Cristoforo, nato probabilmente nel 1436, nonostante la giovane età ha già lasciato la casa paterna per intraprendere la via del mare.
Nella parte iniziale del documento si legge:
In nomine Domini Amen.
Bartholomeus Columbus q. Dominici de Cogoleto suo proprio et nomine Xffari eius fratris absentis pro quo de rato promissit omni iure via modo et forma quibus melius et validius potuerit fecit constituit et ordinavit suum certium nuntium actorem et procuratorem Lodixium Liporam civem Janue absentem tamquam presentem et ipsum… .
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Il secondo manoscritto, è una supplica, presentata da Pasqualino Colombo di Cogoleto, al Governo di Genova, nell’anno 1569, cioè in tempi non sospetti e comunque antecedenti l’inizio della vertenza ereditaria che ha visto Bernardo Colombo di Cogoleto fra i principali protagonisti.
IL DOCUMENTO E’ DI PROPRIETA’ DELL’ARCHIVIO DI STATO DI GENOVA – RILASCIATA AUTORIZZAZIONE ALLA PUBBLICAZIONE IN DATA 05.06.2012 n.13/12
La supplica è stata presentata in questa forma:
Eccellentissimi et Illustrissimi Signori
Espone humilmente alla S.V. Ill.me Pasqualino Colombo di Cogoreto, si come essendo egli deliberato di andare in India a ritrovare li suoi parenti che ha in quelle parti che sono descendenti di Xoforo Colombo primo inventore di quei paesi, dal quale similmente trahe origine esso suplicante come consta per testimonij essaminati che a V.S. Ill.me s’apresentano / et perche dubita che in quelle parti o forsj ancora in Europa li sij fatta dificoltà in credere che egli sij di quella prosapia et descendenza, non bastando qual si voglia fede che le ne faccino li ufficiali della sua terra / ricorre da V.S. Ill.me l’autorità delle quali è cognosciuta per tutto il mondo, et le suplica che si degnino farle fare una patente et fede che egli è di detta famiglia et descendente de Colombi come detti testimonij attestano acciò che possa esso per questo mezzo esser per tutto cognosciuto fedelissimo suddito di V.S. Ill.me con buona gracia delle quali desidera far detto viaggio, pregando N.S. che le conservi et feliciti.
In merito alla supplica di Pasqualino Colombo, così scriveva Raffaele Di Tucci:
“La parentela con lo Scopritore dell’America doveva essere una tradizione radicata da tempi non recenti nella famiglia Colombo di Cogoleto. Dieci anni prima che fosse morto l’ultimo discendente maschio di Cristoforo Ammiraglio, quando non vi erano motivi di sentimento e di prestigio sociale nell’affermare quella parentela, e mancava ancora ogni prospettiva di vantaggi pecuniari o di eredità, un Pasqualino Colombo di Cogoleto si rivolse al Governo di Genova con una supplica che non ha bisogno di essere illustrata. Infatti il nominato Pasqualino Colombo chiede al governo il rilascio di una “patente e fede” da cui risulti, come consta dalle testimonianze prodotte, la sua parentela con Cristoforo Colombo ed i suoi discendenti, onde non gli siano fatte difficoltà nell’intraprendere un viaggio con il quale ha “deliberato di andare in India a ritrovare li suoi parenti”.
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Negli anni in cui in Spagna si discute in merito all’eredità dell’Ammiraglio, la Repubblica di Genova si attiva per assistere alcuni sudditi genovesi nella vertenza ereditaria, tra questi: Bernardo Colombo di Cogoleto. In tutte le Istruzioni inviate agli ambasciatori accreditati presso la Corte di Spagna, si legge: Il Colombo di Cogoleto tanto grande in Spagna… . Queste disposizioni sono impartite negli anni: 1586, 1590, 1595, 1602 a Gio Battista Doria, Pier Battista Cattaneo, Cesare Giustiniani, Gio Antonio de Marini. E’ evidente che, se la Repubblica di Genova, ad ogni cambio di diplomatici reitera nelle Istruzioni tale dizione, è perchè è consapevole che Cristoforo lo scopritore è di Cogoleto.
IL DOCUMENTO E’ DI PROPRIETA’ DELL’ARCHIVIO DI STATO DI GENOVA – RILASCIATA AUTORIZZAZIONE ALLA PUBBLICAZIONE IN DATA 05.06.2012 n.13/12
Nella Biblioteca dell’Archivio di Stato di Genova è custodito un manoscritto sulle famiglie liguri, risalente al sec. XVII, ove si legge: “Colombi Nobili Cittadini Genovesi, tranno origine da Cogoreto, et Quinto et sono Signori in Spagna di qualità…; 1492 Christ.ro di Cogoretto, valoroso in mare, e trovò Terre nuove dell’Indie per il Re di Spagna, dal quale li fu concesso molte dignità“.
MANOSCRITTO, FAMIGLIE LIGURI A.S.G.
IL DOCUMENTO E’ DI PROPRIETA’ DELL’ARCHIVIO DI STATO DI GENOVA. RILASCIATA AUTORIZZAZIONE ALLA PUBBLICAZIONE IN DATA 17.12.2013 N.43/13
Collocazione documenti:
- 30 settembre 1452, Bartolomeo Colombo q. Domenico di Cogoleto nomina procuratore Lodisio Lipora). Archivio di Stato di Genova, Notai Antichi n.1584, not. Antonio de Franchi, f.8.
- 30 settembre 1452, Bartolomeo Colombo q. Domenico di Cogoleto nomina procuratore Lodisio Lipora). Archivio di Stato di Genova, Notai Antichi n.1584, not. Antonio de Franchi, f.8.
- Supplica di Pasqualino Colombo. Archivio di Stato di Genova, Sala Bartolomeo Senarega (Senato), n. 1376 (a. 1568-1569
- Istruzioni all’ambasciatore G.B. Doria. Archivio di Stato di Genova, Archivio Segreto, Litterarum, n.1862).
- Notizie di famiglie nobili liguri. Archivio di Stato di Genova. Manoscritto Biblioteca 169 – carta 223 – volume I.
. Bibliografia:
- Anna Maria Salone – Antonio Calcagno – SVELATI I SEGRETI DI CRISTOFORO COLOMBO Dalla nascita dell’Ammiraglio alla causa intrapresa da Bernardo Colombo di Cogoleto, Genova 2009, pp. 122 – 141 – 147 – 243- 244.
- Raffaele Ciasca – Istruzioni e relazioni degli ambasciatori genovesi, I: Spagna (1454 – 1617), Roma 1951,pp 243 – 256.
- Di Tucci Raffaele, Documenti inediti sui “Colombo di Cogoleto, in Bollettino della R. Società Geografica Italiana, XIV (1936), n.6 – 7, pp. 2 – 9.
- Anna Maria Salone con la collaborazione di Antonio Calcagno e Gianni Ottonello – COGOLETO nove secoli di storia, Cogoleto 1991, pp.94 – 95.
- Anna Maria Salone – Antonio Calcagno – SVELATI I SEGRETI DI CRISTOFORO COLOMBO...cit. p. 129.
- Anna Maria Salone, I manoscritti della Biblioteca dell’Archivio di Stato di Genova, in Studi in onore di Luigi Bulferetti, Miscellanea Storica Ligure XVIII (1986), n.1